Premessa: il mio è un percorso riabilitativo tipico di un sordo preverbale impiantato in età adulta. Tarate quindi la vostra esperienza, o quella dei vostri bambini, rispetto alla mia: un adulto ed un bambino seguono percorsi, e quindi esercizi, diversi. Detto ciò, in questa fase iniziale di riabilitazione gli esercizi di logopedia sono sempre gli stessi, ma posti in fasi distinte e sequenziali, cui si “accede” solo dopo aver eseguito bene la fase precedente.
La prima fase è fatta in silenzio ambientale e con parola scandita lentamente, la seconda è in silenzio ambientale e con parola pronunciata normalmente, la terza è in silenzio ambientale e con frase pronunciata normalmente (frasi progressivamente sempre più lunghe e difficili), la quarta, quinta e sesta fase sono uguali alle prime tre, ma con in più un rumore disturbante di fondo. In ospedale il rumore di fondo è simulato da una macchina che produce un fastidioso rumore continuo, a casa è sufficiente fare logopedia stando in cucina, mentre altri cucinano, oppure mettere la radio ad un volume basso di sottofondo. Non è la stessa cosa, perché in ospedale il rumore disturbante è monotono e continuo, mentre a casa è intermittente…ma il mondo reale mica è monotono e continuo, no?!?
Più in generale, da quello che ho capito, la terminologia logopedica prevede questi step riabilitativi:
detezione: percezione della semplice presenza/non presenza del suono.
discriminazione: percezione se due suoni sono uguali o differenti.
identificazione: percezione dei suoni in lista chiusa (ho in mano un foglio con vari suoni e devo riconoscere quello che mi dice la logopedista)
riconoscimento: percezione dei suoni in lista aperta (niente foglio in mano). Questa fase si suddivide in sottofasi: indizio diretto (conosco la parola, devo individuare dove è…per esempio la parola è palla, la logopedista dice ta-ta-ta-palla-ta); indizio indiretto (mi dicono il tema delle parole che diranno, ad esempio tema: montagna, parole: vetta, funiculare, neve etc etc); senza indizio (all’inizio con parole collegate l’una all’altra – pane, grano, campo, prato, gallina, uova…- poi con parole a caso, e magari anche inventate).
comprensione: risposta diretta agli stimoli sonori (esempio, rispondere ad una domanda)
speeck traking: conversazione normale, fino ad arrivare al comprendere la radio e al telefonare.
Da notare che per “suoni” si intendono le vocali, le consonanti, le sillabe, le parole o le frasi. Da notare inoltre che il passaggio identificazione-riconoscimento è spesso lo scoglio più duro, e non tutti riescono a superarlo, anche dopo anni di logopedia…
Questi sono gli esercizi che sto facendo in questo periodo iniziale a casa…una scaletta “homemade”, fatta con l’approvazione della logopedista. Una seduta a casa dura 30/60 minuti, comprende tutti gli esercizi sottoriportati, e per passare da una fase all’altra ci ho impiegato una settimana circa.
Esercizio 1 (uno legge, l’altro ascolta e prova a ripetere): consonanti (ava, ala, afa, aga, aca…)
Esercizio 2 (uno legge, l’altro ascolta dice se sono uguali o diverse): discriminazione di parole uguale/diverso. Con fonemi omologhi (ciglio/giglio, basso/passo); con raddoppiamento consonantico (pappa/papa,palla/pala), con o senza articolo (uomo/l’uomo, piuma/la piuma), che cominciano con la stessa sillaba (gonna/goccia, muro/mucca), che cambiano vocale nella sillaba iniziale, mediale o finale (posta/pasta, riso/reso, volere/volare, barbero/barbaro, adriano/adriana, invitato/invitata).
Esercizio 3 (uno legge una lista, l’altro ascolta, ha sottomano la lista che viene letta e prova a ripetere): identificazione di parola fra lista di parole. Le parole possono essere a caso (esercizio più semplice, parole di lunghezza e tipo diverso) o simili (esercizio più difficile, parole con stesso numero di sillabe o che siano simili, ad esempio iniziano tutte con la stessa sillaba – casa,cabina,cane,cavolo…). Inizialmente la “scelta” è fra tre parole, più semplice, poi cinque e infine dieci, più difficile.
Esercizio 4 (uno legge, l’altro ascolta, ha sottomano la lista che viene letta e prova a ripetere). Come il precedente, ma le parole hanno fonemi simili (es: aldo, alto, callo, gallo…).
Esercizio 5 (uno legge fornendo il tema, l’altro ascolta e prova a ripetere, senza avere il foglio sottomano): si fa in ordine di difficoltà, usando prima le parole (il tema conosciuto può essere la “macelleria”, e le parole sono “carne, polpa, costata, bancone, macellaio, fettina” etc etc) e successivamente le frasi (tema: bar, frasi: vorrei un aranciata amara, dove è il bagno?, mi faccia il conto etc etc)
Esercizio 6 (uno legge fornendo il tema, l’altro ascolta e prova a ripetere, senza avere il foglio sottomano): riconoscimento di frasi con indizio diretto ( ad esempio l’indizio è “la strada”, e le frasi sono “la strada è diritta, la strada è pedonale, la strada è pericolosa…”. E’ importante ripetere sempre l’indizio diretto “la strada è”, in modo da abituare l’ascolto alla cadenza di una frase.
Una ultima considerazione: quando fate logopedia, ponetevi in atteggiamento positivo, e ciò vale sia per chi ascolta che per chi parla. Questo significa essere tranquilli, non innervosirsi se una parola non viene ripetuta/ascoltata correttamente, di dare indizi alternativi per aiutare ad identificare la parola (es: non riconosce “mela”? Prova a dire “sta sull’albero”), di provare ad indovinare al primo colpo senza aspettare di aver capito completamente, di partire da un esercizio più “facile” per cominciare con fiducia e di confermare se una parola viene detta correttamente, o ancora meglio ripeterla, in modo da formare la benedetta “memoria uditiva”…