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Oggi articolo strettamente tecnico, ma spero utilissimo. La Cochlear – ditta produttrice dell’impianto cocleare che sto utilizzando – organizza infatti dei corsi per la cura e la manutenzione di questi dispositivi elettronici. I corsi si chiamano “SPOT”, e in questa pagina oltre all’elenco delle iniziative già fatte e di quelle in programmazione c’è anche la form per chiedere l’attivazione di un corso in una clinica specifica, quella a voi più comoda, e di essere avvertiti nel caso venga organizzato. Un modo alternativo, e forse più incisivo, è di chiedere direttamente alla clinica (sono loro che dovranno dare la disponibilità e mettere a disposizione una sala per l’incontro) di attivarsi per organizzare la giornata. Il corso dura 3 ore circa, ed è comunque utile per incontrare altre persone aventi la stessa problematica.
Quanto segue vale quindi per gli impianti Cochlear con ambito di riferimento l’ospedale di Pisa, quindi nella regione Toscana. Premessa doverosa perché, come scopriremo, se alcune cose sono uniformi a livello nazionale (e valide anche per altre marche di impianti cocleari) altre cose variano di regione in regione, e a volte anche di ASL in ASL.
Altra premessa, il centro di Pisa cercherà di fare in modo che tutto passi dalla clinica, anche per quanto riguarda le domande “terra terra” sull’uso dell’impianto. Allo stesso tempo però si cercherà di responsabilizzare il più possibile il portatore di IC nell’utilizzo corretto dell’impianto, in modo da sgravare l’ospedale dal carico di domande e di lavoro, spesso sempre le stesse. Per questo motivo i corsi SPOT verranno ripetuti nel tempo, informando il più alto numero possibile di persone.
Pronti? Via!
Quale è la procedura per la sostituzione delle parti dell’ic in caso di rottura o malfunzionamento? (Nota: chi sta andando a fare l’operazione non deve fare questa procedura, il primo impianto lo riceve senza dover fare la trafila qui scritta!)
Requisito minimo: invalidità civile riconosciuta pari o superiore al 35% (i minorenni non sono soggetti a questo limite)
1 – Prescrizione: il medico di famiglia prescrive un’impegnativa per una visita di controllo e valutazione presso lo specialista in otorinolaringoiatria (in Toscana le cliniche autorizzate riguardo gli impianti cocleari sono le cliniche di Pisa, Firenze e Siena). Quest’ultimo effettua una diagnosi, un piano riabilitativo e dopodiché scrive la prescrizione medica (contenente la specifica del pezzo da cambiare/sostituire e il codice di riconducibilità)
2 – Preventivo: occorre chiedere il preventivo, direttamente al Customer Service della Cochlear (tel. 051 6015340 o via fax 051-392062) oppure ad un centro di assistenza (qui la lista). Per richiedere il preventivo inviare via fax la prescrizione medica, indicando che trattasi di richiesta di preventivo, e fornendo i propri dati anagrafici: codice fiscale, recapito telefonico, specifica dell’articolo richiesto (modello, colore, lunghezza cavetti, potenza magneti, etc…) così come l’indirizzo di spedizione (se diverso da quello anagrafico) del preventivo. Il centro di assistenza o la Cochlear provvederanno all’invio del preventivo richiesto.
3 – Autorizzazione: bisogna ora chiedere l’autorizzazione alla propria ASL di appartenenza. Per fare questo, consegnare la prescrizione e il preventivo in originale presso l’ufficio invalidi della propria ASL di residenza. E’importante far protocollare la domanda, perché in questo modo o si ha una risposta negativa entro 20gg oppure vige la regola del silenzio assenso.
4- Ordine: ottenuta l’autorizzazione, o passati i 20 giorni, inoltrare questo o l’atto di protocollazione via fax (ma è meglio una raccomandata A/R) al centro che ha emesso il preventivo originale, specificando anche qui l’indirizzo di ricevimento della merce. Per sicurezza, specificare nuovamente le caratteristiche dell’articolo richiesto (modello, colore, lunghezza cavetti, potenza magneti, etc…)
5 – Fornitura e collaudo: una volta ricevuto il sussidio richiesto, A – firmare il documento di trasporto per ricevuta; B – effettuare il collaudo sul documento originale della ASL presso la clinica specializzata da dove è partita la prescrizione, per verificarne il corretto funzionamento ed infine C – Inviare una copia del collaudo alla ditta fornitrice mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, importante perché solo così si chiude la pratica.
Notare che cercheranno sempre di farvi arrivare il processore con l’ultima mappatura utilizzata. Per far ciò o contatteranno la clinica che vi segue per farsi spedire via e-mail la mappatura oppure, metodo più celere, procuratevi la Cochlear card (lo si fa da qui selezionando “Iscriviti al “Cochlearclub”, oppure compilando la cartolina che trovate nella valigiona al momento dell’attivazione) (nota personale: la card l’ho chiesta 5 mesi fa, ed ancora non è arrivata) che, oltre ad essere utile ai controlli in aeroporto, è anche una chiavetta USB dove poter salvare il file con la mappatura. In ogni caso c’è una soluzione ancora più semplice: prendete una normale penna USB, e salvateci il file quando andate a fare il mappaggio.
Infine, nell’attesa della riparazione del pezzo rotto o sua sostituzione con uno nuovo, verranno inviati pezzi ricondizionati, (usati ma rimessi a nuovo, con prestazioni equivalenti al nuovo) per ridurre i tempi di attesa e i disagi. Poichè in passato i pezzi prestati venivano spesso persi, e in attesa dei tempi lunghi della ASL, per avere il pezzo ricondizionato è necessario lasciare un acconto di 400 euro, che verrà rimborsato alla fine della procedura, e altre 50 euro+iva al 21% , non rimborsabili, per ogni settimana di utilizzo, fino alla restituzione. (nota: la parte in corsivo è come l’ha capita mio padre. Una mail della Cochlear invece mi informa che per avere il pezzo sostitutivo occorre anticipare il costo per la “sostituzione per riparazione” e poi seguire la pratica con la ASL per richiedere il rimborso del costo sostenuto come anticipo. Non mi hanno riferito a quanto ammonti questo costo per la “sostituzione per riparazione” perché i processori CP810 sono ancora tutti sotto garanzia, essendo recenti)
Altra cosa, cercheranno di aprire al più presto un negozio online per l’acquisto diretto dei prodotti, sopratutto quelli di uso più quotidiano (pile, coprimicrofoni, deumidificatori…). Inoltre apriranno presto in Toscana – dove ancora non si sa – un centro di assistenza, visto che per il momento ne è sprovvista. Un luogo “fisico” dove andare spesso risolve tanti problemi, sopratutto alla luce del fatto che il centro di riferimento nazionale (a Bologna) non è aperto al pubblico.
Quali sono le parti passate dalla Asl e quali a nostro carico?
Se la parte rotta è ancora in garanzia (nel valigione che vi danno al momento dell’attivazione c’è un libretto delle garanzie. La durata è variabile in base al pezzo, ad esempio la garanzia sul processore è di 3 anni, mentre la garanzia sul vano batteria è di un anno) è sufficiente contattare direttamente la Cochlear (tel. 051-6015330, e-mail. cochlearitalia@cochlear.com). Se il pezzo non è più in garanzia occorre passare attraverso la procedura di cui sopra. La ASL passa tutto quello che riguarda l’impianto, ad esclusione della calamita e delle parti minori come il coprimicrofono. Passano anche i cavetti. Le pile ricaricabili sono a discrezione dalle ASL e del medico: alcune ASL la passano, altre invece no; inoltre devono essere prescritte a seguito di una relazione accurata del medico specialista, che la fa solo se le normali pile usa e getta durano troppo poco (meno di un giorno). In ogni caso in Toscana le pile usa e getta sono passate dalla ASL.
Nota sulle pile: le ASL a volte sbagliano, e fanno arrivare le pile generiche (con la sigla 675). Non vanno bene perché si consumano troppo velocemente, occorre prendere quelle giuste (sigla 675, ma specifiche per impianti cocleari).
Dal dentista e in generale, quali sono gli strumenti che possono essere usati dai medici?
Appena un professionista sente “impianto cocleare” e “non utilizzare bisturi monopolari” si spaventa, e per tutelarsi non vuole più usare strumenti che possano recar danno al paziente. In realtà si può fare quasi tutto, e quando si sa che si deve andare a fare qualcosa di particolare basta portarsi dietro il libretto fornito (e che trovate anche qui ) per chiarire quello che si può e non si può fare.
Se volete essere ancora più sicuri, chiedete al dentista la scheda tecnica dello strumento “a rischio” e mandatelo all’indirizzo e-mail della Cochlear: sapranno rispondervi.
Posso passare sotto i campi magnetici tipo metal detector? Posso portare l’ic in volo?
Non c’è nessuna controindicazione. A scopo puramente precauzionale, consigliano di non passare sotto il metal detector con l’impianto addosso. Il nuovo modello (CP810) è schermato per cui non ci sono problemi, mentre con i modelli precedenti al più si rischia di sentire una leggero rumorino.
In ogni caso, è sufficiente esibire agli addetti la Cochlear Card e chiedere la perquisizione manuale (cosa che, a dirla tutta, ti regala un certo status symbol…). Se proprio insistono allora basta consegnarlo a loro (come si fa con gli orologi, portafogli, etc) senza farlo passare sul nastro e passare sotto il metal detector.
L’IC è considerato dispositivo elettronico, per cui alcune compagnie chiedono di spegnerlo durante le fasi di decollo ed atterraggio, come si fa con i cellulari. Altre compagnie (es: British Airways) permettono di tenerlo sempre acceso. In ogni caso, anche qui il consiglio è di chiedere alla hostess, ci guadagnate una generale benevolenza 🙂
Con quale frequenza deve essere messo l’ic nel dry-brick per la deumidificazione?
Effettuare 2-3 volte alla settimana e anche dopo una sudorazione intensa (sport, caldo, etc.). Se la batteria sono del tipo usa e getta è meglio non metterle nel deumidificatore ma nella custodia nera, perché può succedere che si scarichino.
Nei restanti giorni l’impianto va tenuto nella sua custodia con la pastiglietta anti umidità.
Nota: con i vecchi deumidificatori, quelli con la lucina UV, a volte succedeva che con l’uso prolungato si scolorissero le parti dell’impianto (processore, cavetto…). In ogni caso non si danneggiano le parti, e il vecchio deumidificatore non è più in commercio.
Altra nota: il deumidificatore non è della Cochlear.
Ultimissima nota: il CP810 regge l’umidità (leggasi, qualche schizzo di acqua) ma non le immersioni!
Con che frequenza vanno cambiati i mattoncini gialli e le pastigliette antiumidità (Cedis)?
I primi quando sono trascorsi 2 mesi dal primo utilizzo. Per non fare errori consigliano di scrivere sopra il mattoncino sopra la data del primo utilizzo, mentre le pastigliette vanno sostituite quando cambiano colore. Nota: in attesa del loro utilizzo, conservare mattoncini e pastigliette in ambienti areati e non umidi. Altra nota: vanno smaltiti nei rifiuti normali.
Vi bastano queste informazioni? No? Meno male, perché così avrò qualcosa da scrivere anche la prossima settimana…
PS: si ringraziano Michele, mio padre e la dott.ssa Giuntini per le informazioni ottenute…